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Assoluti Maschili di Avellino: Schede dei finalisti
di Giuliano Orlando
Kg. 49: 1) Nicola Cordella, nato Copertino (Lecce) il 5 febbraio 1998, allievo del maestro Francesco Stifani. Campione europeo youth 2016, bissa il titolo assoluto 2018 a Pescara. Pensa al professionismo: “La categoria non rientra nei Giochi, non mi resta che un futuro nel professionismo. Con mio fratello gemello Damiano decideremo a breve. Al momento siamo molto impegnati nei due bar che conduciamo a Copertino, anche se la boxe è la nostra passione”.
2) Leonardo Esposito, nato a Prato il 4 dicembre 1998, da genitori foggiani, passato nel 2020 sotto la guida di Leo Bundu. “Ho pagato la maggiore esperienza di Cordella, più abile del sottoscritto. Col maestro Bundu, stiamo pensando al professionismo”.
Kg. 52: 1) Patrick Cappai nato a Quartu S. Elena nel cagliaritano, il 27 luglio 2000, allievo di papà Fabrizio, campione italiano youth (2017 e 2018), si è concesso il bis negli elite dopo l’oro del 2019 a Roma. “E’ stato più facile che a Roma, il match più impegnativo in semifinale contro il siciliano Sciacca, un giovane forte e deciso. Guardo ai Giochi del 2026 a Parigi, nel frattempo debbo fare esperienza. In finale Chavez ha cercato giustamente di metterla in rissa, ma non è stato un problema, fermarlo e batterlo”.
2) Chavez Leon nato il 18 ottobre 1996 a Como, famiglia di El Salvador, allenato da Laze Suat, lavora come corriere nove ore al giorno. “E’ andata meglio di Roma, dove venni eliminato all’esordio. Ho incontrato un vero talento, giù il cappello. Esperienza utilissima”.
Kg. 56: 1) Halit Erylmaz nato Grosseto 9 marzo 1998, affiliato alla Fight Gym, famiglia turca. Dopo cinque podi d’argento, sempre più amari, ha rotto l’incantesimo. Nel gruppo azzurro dal 2018. “Ho disputato sei finali, due da youth e quattro da élite. Fino ad Avellino, sempre secondo. Stavolta non potevo sbagliare. L’ho messa sul ritmo, ma con più giudizio del solito. Complimenti a Civiello che ha sempre replicato, cedendo solo nel finale”.
2) Tommy Civiello nato a Milano il 20 luglio 1999, della Pro Sesto Boxe (Mi). Ha iniziato a 15 anni, per evitare problemi in un quartiere poco raccomandabile. Solo nel 2019 si è allenato seriamente, Prima esperienza agli assoluti. “Purtroppo per la pandemia sono rimasto fermo troppi mesi e l’inattività ha pesato sul rendimento. Vado in palestra dopo il lavoro e in semifinale ho speso molto contro il militare Mosconi, che fa solo boxe, in finale ero stanco. Sono un tecnico che non evita la battaglia e l’anno prossimo punto all’oro”.
Kg. 60: 1) Francesco Iozia nato a Modica (Ragusa) il 21 febbraio 1998, risiede a Pozzallo e si allena alla Eagle di Avola, curato dal maestro Carmelo Mammana. Ha vinto i titoli nazionali schoolboy e youth. Dal 2016 fa parte della nazionale. Bronzo agli europei U22 nel 2018. Boxe a tempo pieno, ha frequentato la scuola fino alla IV superiore e intende prendere il diploma. “Stavolta ho saputo gestire le energie e non mi sono innervosito come mi capita spesso. Ero al debutto agli assoluti élite e vincere il titolo è stata la più bella soddisfazione della carriera. Con Giuseppe, ci conosciamo bene, essendo allievi dello stesso grande maestro Mammana, oltre che nati in paesi vicini. Adesso spero di entrare in qualche corpo militare per dedicarmi al pugilato al 100%”.
2) Giuseppe Canonico nato ad Avola (Ragusa), il 17 febbraio 1996, ha vinto tutti i titoli nazionali dagli schoolboy agli élite, conquistando l’oro agli assoluti 2017 e 2018. In palestra a 11 anni col maestro Carmine Mammana alla Eagle. Ha iniziato dalla kick, passando subito al pugilato. E’ iscritto a scienze della comunicazione. Dal 2019 fa parte delle Fiamme Azzurre, dedicandosi alla boxe a tempo pieno. In precedenza lavorava ai cantieri navali. Si allena a S. Maria Capua Vetere col maestro Tommaso Rossano, ex campione italiano supermassimi nel 2010. Tifa Juventus. Ha boxe elegante, ma fatica a mantenere la concentrazione. “Sia a Roma nel 2019, che ad Avellino sono convinto di non aver perduto. Faccio i complimenti a Iozia, che conosco bene. Lo aspetto alla prossima. occasione e spero di convincere anche i giudici”.
Kg. 64: 1) Paolo Di Lernia nato a Marcianise il 13 ottobre 1995, a 12 anni entra alla Excelsior dei Brillantino, si mette in luce nelle categorie giovanili, ora fa parte del Gruppo Sportivo Esercito. Ha vinto il primo titolo nei 60. Kg. nel 2016 a Roseto degli Abruzzi, bissando nel 2017 a Bergamo, salendo di categoria. Assente nelle successive edizioni, si è ripresentato ad Avellino, vincendo facile. “Non ho avuto particolari problemi a impormi. Sarà il regalo di nozze per Anna, dopo sette anni di fidanzamento. Penso al professionismo, ma prima voglio centrare l’ammissione ai Giochi. E una questione di orgoglio personale”.
2) Matteo Ara nato il 26 maggio 2000 a Sassari, affiliato alla Gymnasium Boxe, al secondo tentativo, ripete l’argento. Nel 2019 a Roma contro Armando Casamonica, stavolta ad Avellino cede al più esperto Di Lernia: “Non ero al meglio della forma per il Covid, con poco allenamento. Ma è solo un rinvio, l’anno prossimo divento io il campione. Spero di essere chiamato in azzurro”.
Kg. 69: 1) Gianluigi Malanga, nato a Bari il 13 dicembre 1999, entra in palestra a 10 anni e inizia col karate, poi entra alla Boxe Livorti del maestro Salvatore dove è sempre rimasto fino al trasferimento a Roma nel 2019. Campione italiano jr. e argento youth, battuto in finale da Buremi. Da 4 anni convive con Ilaria che ad agosto lo renderà papà. Dal 2019 fa parte della nazionale. Dopo gli assoluti di Avellino ha preparato ad Assisi il torneo Strandja a Sofia, di fine febbraio. “Questo titolo ci voleva per darmi ulteriore fiducia. Le lezioni del maestro Simone D’Alessandro sono molto utili per migliorare sotto molti aspetti, in particolare per dare consistenza ai colpi. Visto che nei 69 kg. milita ancora Mangiacapre, sarei felice di incontrarlo”.
2) Amedeo Sauli, nato ad Avezzano il 15 luglio 1998. Figlio d’arte, papà Giuseppe dal 1991 al ‘95, ha combattuto negli USA con Don King, inanellando 15 vittorie (12 ko). Due match in Italia, il secondo a Roma, conquistando l’Intercontinentale IBF leggeri. Tornato a casa, ha aperto una palestra a Civitella Roveto dove il figlio Amedeo è entrato a 8 anni. Nelle giovanili ha vinto il tricolore schoolboy, junior e youth. Debutta agli assoluti nel 2017 a Gorizia e coglie il bronzo. L’anno dopo arriva in finale ma perde con molti dubbi dal tunisino-veneto Ben Haj. Assente a Roma, ancora argento ad Avellino. Fa parte delle Fiamme Azzurre. “Il maestro Tommaso Rossano si è sgolato incitandomi, ma io mi sono svegliato solo nel terzo round, attaccando. Colpa mia, ma anche le sconfitte servono. Malanga è bravo, ma si può battere se gli chiudi lo spazio e fai ritmo alto. Appuntamento rinviato”.
Kg. 75: 1) Salvatore Cavallaro nato il 16 agosto 1995, a Catania, allievo di papà Giovanni che guida il Boxing Team Cavallaro, affiancato da Giuseppe Platania. Un gym dove sono cresciuti tanti campioni. Da anni Salvo “occhi di tigre” fa parte delle FFOO e si è voluto togliere lo sfizio del tricolore assoluto, dopo aver vinto quelli giovanili, due bronzi e un argento europei, tre presenze ai mondiali. Punta ai Giochi di Tokyo nella preolimpica di Parigi. “Fisicamente stavo benissimo, ma la lunga assenza dal ring ha pesato soprattutto sulla precisione. Aver disputato tre incontri è stato importante. Adesso aspetto di sapere cosa debbo fare. Sono il campione italiano dei medi e questo mi pare importante”.
2) Mario Manfredi nato a Roma il 19 agosto 1999, allievo della Boxe Arcesi del maestro Alberto Arcesi, studente di biologia, al secondo anno, unisce i due impegni con ottimi risultati. Guanto d’Oro 2019. “Mi è mancata l’esperienza che il mio avversario possiede a iosa. Non dico di aver vinto, ma ritengo di averlo impegnato non male e qualche destro lo ha pure sentito. L’appuntamento è per il prossimo campionato”.
Kg. 81: 1) Luca Iovoli nato 10 settembre 2000 a Pescara (Abruzzo), allievo del maestro Simone Di Marco dell’omonima palestra, carabiniere effettivo, oro alla prima presenza agli assoluti, il campione più giovane ad Avellino. “Mi sono presentato in condizioni di forma non proprio brillanti, sia per il Covid 19 e perché ho dovuto sostenere l’esame alla Scuola allievi carabinieri a Campobasso, trascurando gli allenamenti. Tra l’altro anche Vincenzo è un carabiniere ed è stato un derby. Faccio i complimenti al mio avversario, davvero forte”.
2) Vincenzo Lizzi nato il 30 gennaio 1996 a Fuscaldo (Cosenza), allievo della Boxe Morello del maestro Ercole, campione europeo youth 2014 a Zagabria, titolare nelle World Series, fermato da diversi incidenti, in particolare alle spalle, laureato in Economia e commercio con 110 e lode, tornava sul ring dopo un lungo silenzio. Fa parte del gruppo sportivo Carabinieri. “Confesso di essere rimasto molto deluso dal verdetto, sicuro di aver vinto. Ringrazio il mio maestro Ercole, che mi ha preparato benissimo cercando di inquadrarmi tecnicamente, facendomi ragionare. Debbo frenare il mio temperamento irruento”.
Kg. 91: 1) Abbes Mouhiidine, nato a Solofra (Avellino) il 6 ottobre 1998, papà Abdellah marocchino di Casablanca, naturalizzato italiano dopo il matrimonio con Emilia, nata a Mercato San Severino nel salernitano. Cresciuto nella palestra Olympic Planet di Salerno dei fratelli Gennaro e Gianluigi Moffa, prima nelle arti marziali, poi la boxe a 11 anni. Under 22: bronzo nel 2017 e oro nel 2018, oro ai Giochi del Mediterraneo 2018. Seconda partecipazione agli assoluti, argento 2017 nei +91, assente 2018 e 2019, ha vinto l’oro nella provincia di nascita. “Ci tenevo a vincere vicino alla città dove sono nato. Ho ritrovato sia la mia boxe che le sensazioni che avevo smarrito nel 2019, costretto a cambiare la mia impostazione tecnica e tattica. Adesso vado a Londra, motivatissimo per ottenere la qualificazione a Tokyo. All’esordio ho battuto Lizzi, un giovane calabrese di 19 anni, al quale faccio i complimenti, molto promettente. Quello che mi ha più impegnato”.
2) Eros Seghetti nato il 19 novembre 1993 ad Ascoli Piceno, allievo della Boxe Olympia fondata da Christian Giantomassi, titolare ai Giochi di Atlanta 1996, bronzo europeo 1996 a Velje in Danimarca, campione italiano nei 64 kg. nel 1994. Alla prima partecipazione agli assoluti. “Per me questo argento vale oro, considerando che ho vinto tre incontri per arrivare in finale, con poca esperienza alle spalle e tanti sacrifici per potermi allenare nella mia categoria. Ho incontrato un grande campione, con qualità eccezionale, veloce come un leggero e abilissimo nel gioco di gambe. Averlo affrontato è stato un onore”.
Kg. +91: 1) Clemente Russo nato a Marcianise il 27 luglio 1982, allievo del compianto maestro Domenico Brillantino fondatore nel 1977 della Excelsior Boxe, fucina di tanti campioni, da Musone a Mangiacapre e Munno. Clemente è entrato in palestra nel 1994 a 12 anni, a 14 anni vince il titolo italiano canguri nei superleggeri. A seguire quello dei primi pugni, poi jr. nel 1998, dove conquista il bronzo europeo. Nel 1999 sale nei medi e conquista il tricolore 3° serie. Nel 2001 inizia la serie di vittorie agli assoluti, fino a 2007 arrivando a quota sette, più i quattro nelle giovanili. Nel suo palmares due ori mondiali e due argenti olimpici. Dopo 12 stagioni, torna e vince l’ottavo tricolore, il primo nei +91, la categoria che ha scelto. Fa parte delle Fiamme Azzurre e si allena a Santa Maria Capua Vetere nel casertano.
2) Matteo Girolamo, nato a Firenze il 15 luglio 1997, allievo del maestro Leonardo Turchi del Boxing Club Firenze. Campione uscente, vincitore del Guanto d’Oro. “Non sono affatto convinto di aver perso, ho portato i colpi più precisi ad efficaci. Clemente tirava sventole e spesso fuori bersaglio. Ho tutto il rispetto per un campione che ha vinto tutto nel mondo, ma stavolta meritavo io di confermare il titolo di Roma. Vista la situazione, col mio maestro Leo, stiamo pensando seriamente al professionismo”.